Tra umano e divino

Di Ilaria REBECCHI

Eleganza, bellezza, modernità e classicismo, gioia e tenacia, talento e dedizione: Roberto Bolle è il più grande ballerino del mondo, l’interprete della bellezza universale plasmato dal sacrificio e dal lavoro, capace di comunicare attraverso la danza abbattendo le barriere sociali e culturali e avvicinando il pubblico con la perfezione e il sorriso. Uno spettacolo magnifico a cui hanno potuto assistere migliaia di spettatori, la sera del 18 luglio scorso all’Arena di Verona, tempio dell’arte dove Bolle ha portato il suo show, “Roberto Bolle & Friends”, serata-evento nell’ambito del Festival Lirico 2016, in un omaggio all’intramontabile eleganza del balletto di repertorio e alla creatività della danza contemporanea, con i più grandi interpreti internazionali. Per portare il balletto a un pubblico sempre più vasto, Bolle da ambasciatore della cultura del Bel Paese, porta il suo Gala fuori dai teatri, tra grandi piazze e anfiteatri, nei luoghi più suggestivi d’Italia, siti unici al mondo tutelati dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Un sorprendente mix di stili, tecniche e musiche in grado di incantare raffinati conoscitori ma anche neofiti, con, tra gli altri, anche la giovane promessa del Teatro alla Scala di Milano, Timofej Andrijashenko e la Prima Ballerina scaligera, Nicoletta Manni.

 

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Così, attraverso il linguaggio del corpo, le passioni della musica, le espressioni dell’animo umano diventano movimento, in una performance fisica e poetica al contempo dove la tecnica è portatrice di emozione. Scatenando il delirio emozionale del pubblico, sospeso tra bellezza e realtà. Solo nel 2008 furono 200 mila gli spettatori che videro il suo show: «E così si diffonde la cultura della danza», dichiarò. «Ogni spettacolo è un’emozione, che si lega al luogo dove si balla, che carica di adrenalina e mette in contatto con il pubblico»: l’étoile della Scala di Milano e Principal Dancer dell’ABT di New York nel suo spettacolo veste i panni anche di Direttore Artistico, incontrando le esigenze dei suoi compagni di avventura, offrendo nuove prospettive e opportunità.

 

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Nato nel Monferrato a fine marzo del 1975, il suo rigore lo accompagna fin da bambino: «Ballavo sempre, anche davanti alla tv con Cicale di Heather Parisi». E così al nuoto preferì gli esercizi alla sbarra dapprima in una scuola del vercellese, per arrivare a 12 anni nelle file de La Scala di Milano, dove il suo talento e la sua determinazione lo fecero spiccare agli occhi dei suoi maestri. «Se vuoi essere eccellente, devi lavorare sodo», afferma ai media ricordando gli esordi: a scoprire il suo talento fu Rudolf Nureyev, che lo scelse per interpretare il ruolo di Tadzio nel balletto Morte a Venezia di Flemming Flindt, e nel 1996, alla fine di un suo spettacolo di Romeo e Giulietta, fu nominato Primo Ballerino dalla direttrice del Ballo, Elisabetta Terabust.
Da allora scalò le vette della danza mondiale, esibendosi con le principali compagnie di danza tra cui il Royal Ballet di Londra, lo Staatsoper di Berlino, la compagnia del Bolshoi di Mosca e il Tokyo Ballet, ospite delle più importanti occasioni ed eventi: dal 2000 quando aprì la stagione di danza di Covent Garden a Londra con Il lago dei cigni, al 2003 a Buckingham Palace per le celebrazioni dei 50 anni di regno della Regina Elisabetta II, nel 2004 a San Pietro a Roma per la Giornata mondiale della Gioventù, e nel 2006 alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Torino fino alla collaborazione con Peter Greenaway per rappresentare l’arte italiana all’Expo di Shanghai nel 2010, e danzando con le più importanti ballerine da Carla Fracci ad Alessandra Ferri e Eleonora Abbagnato.

 

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«La danza è la mia vita e la passione che mi ha infiammato sin da bambino, quando già vedevo chiaro il mio sogno»: riflettendo sulla duplicità dell’arte, apollinea e dionisiaca al contempo, Bolle ha più volte affermato come l’obiettivo della danza sia la bellezza, e, sostenitore del talento e dell’arte italiana, delineato come la fortuna dell’Italia siano proprio arte e cultura. Cavaliere della Repubblica Italiana e Ambasciatore di buona volontà dell’Unicef, Bolle è da sempre molto impegnato nella beneficenza, ha chiuso Expo 2015 alla Scala il 30 ottobre 2015 ed è stato ospite sul palco dell’Ariston lo scorso Febbraio per il Festival di Sanremo: «La danza è una componente delle arti, con musica, coreografia, costumi, scenografia. E ha due facciate, una atletica e una artistica, attraverso le quali proietta in un’altra dimensione, con un potere di trasporto immediato per tutti». L’anima della danza, il gesto che si fa musica: e l’arte si fa sublime.

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