Patrizia Laquidara – Cover story su C&D

di Fabio Cardullo – ph. Fabio Cardullo & Giovanni Canova

 

Cosa succede se una della sirene di questa attuale Odissea riesce a saltare sulla barca di Ulisse e inizia a cantare, incoraggiando la voga dei marinai, anziché dissuaderli dal loro viaggio? Questa volta il mare non c’entra ma fatalità il posto a cui ci riferiamo si chiama Riviera…Berica e questa sirena d’acqua dolce crea, si riposa e scalda la propria voce negli stessi impreziositi scogli della Palladiana gemma di Villa Rotonda.

Non è un caso che la vita e la storia le siano riconoscenti e trasformino un’antica fattoria, teatro di vita contadina, matrice indelebile della nostra attuale civiltà, in un’abitazione pregiata, accogliente, spaziosa e colorita, attuale dimora di una delle più affascinanti e famose personalità del panorama musicale vicentino, la cantante, artista Patrizia Laquidara.

 

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Di lei stupisce l’eleganza e la dolcezza che riesce, prima a carpire, e poi a trasmettere, quando esegue brani tratti dal repertorio popolare, scritti in un tempo in cui ci si spaccava la schiena nei campi e qualità come la grazia e la bellezza erano, per forza di cose, custodite nel cuore di artisti e poeti, figli di gente comune, che nonostante il tempo, i cambiamenti e la storia, hanno difeso e sono riusciti a portare fino ai giorni nostri il testimone della dignità e della libertà. La libertà, sì, la libertà di esprimere la nostra anima più vera e profonda, alla quale Patrizia non vuole rinunciare, prestando attenzione, con la propria creatività, ai sussurri del cuore, ai suoi istinti, ai suoi silenzi e solitudini parlanti.

 

 

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Il rustico appartiene all’antropologo e videomaker Tommaso Dolcetta che, con grande passione e capacità manuali, ha saputo caratterizzare con gusto gli interni della casa. La traversata inizia e la porta d’ingresso si schiude in un ampio spazio, sviluppato al pianterreno per tutta la lunghezza dell’edificio. Grazie al sole di una splendida giornata possiamo goderci il caldo effetto della luce sulle tende colorate che scorrono lungo tutta la vetrata che, a sua volta, disegna l’antico portico. I grandi serramenti del colonnato prevedono ognuno la presenza di porte dalle quali è possibile accedere al giardino esterno, molto amato da Patrizia per la presenza di alcune piante da frutto ed un piccolo angolo dedicato alle piante officinali. Proseguendo all’interno, un paio di zone adibite a salotto, stilisticamente distinte, sono poste l’una sulla parete soleggiata e l’altra, con camino, sul lato nord. Il viaggio al piano terra si conclude nell’insenatura dedicata alla cucina, troneggiata dalla presenza di un altro grande camino, restaurato rispettandone l’antica origine, mediante l’uso di pietre scolpite, presenti in loco durante la ristrutturazione. Il piano superiore è prevalentemente dedicato alla zona notte ed ospita le camere di Patrizia, Tommaso e Stefano, il terzo inquilino. Patrizia, parlandoci del significato che questa casa ha per lei, ci ha manifestato il suo senso di gratitudine rispetto al posto che, oltre ad ospitare il suo personale studio creativo, le permette di vivere in libertà anche in funzione dei suoi innumerevoli viaggi e spostamenti. Isolamento o convivialità? In questa casa possono essere entrambe una soluzione accessibile, sia che si voglia partecipare ad un banchetto di marinai in festa, di ritorno dai mari del mondo, sia che la sirena decida di ritirarsi nel proprio anfratto di madreperla ad asciugarsi il manto, a riscaldare il canto.

 

 

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