In questa stanza si ripetono alchimie antiche, lontane nei secoli, che per molto tempo sono rimaste assopite in attesa di essere risvegliate da chi, come Ivano Ziggiotti ama il libro manoscritto. La sua formazione è pressoché da autodidatta salvo per i corsi che ha frequentato con l’Associazione Calligrafica Italiana nei quali, attraverso gli insegnamenti dei suoi validi docenti, ha appreso le basi di quest’arte. Adesso Ivano fa parte di questi docenti, tiene dei corsi e concepisce la calligrafia «come una forma di terapia analgesica e sedativa. Chi la pratica come si deve, ha bisogno di calma e concentrazione, una “bella scrittura” la si raggiunge solamente con una pratica quotidiana e costante». Ivano ha scelto la calligrafia più antica dedicandosi alla conservazione delle tecniche con le quali centinaia di anni fa gli amanuensi scrivevano e decoravano i libri.
La sua vocazione di artigiano lo porta a ricercare, attraverso lo studio di antichi ricettari medievali, i materiali e le tecniche tradizionali per la produzione di colori ed inchiostri per poi utilizzarli nella decorazione e nella scrittura dei suoi manoscritti. «Per i miei lavori uso del materiale assolutamente filologico, niente di preconfezionato, la pergamena è vera pelle ovina o caprina, la penna d’oca è lo strumento scrittorio obbligatorio come per il tradizionale inchiostro ferrogallico. I colori sono quasi tutti prodotti da me in questa stanza che si trasforma in laboratorio alchemico dove da erbe, foglie, fiori, bacche, insetti e legni estraggo succhi colorati e dove da minerali, terre e pietre ottengo polveri dai colori brillanti che poi userò per decorare i miei manoscritti».
In questa stanza speciale si diverte a cambiare la destinazione d’uso a quelle materie che la Natura aveva pensato per un altro scopo e le racchiude tutte in quel prezioso scrigno che si chiama “Libro” che poi affida al tempo…